Vino

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A.D. MCLXX Naturalis Albus            
A.D. MCLXX Naturalis Albus             
Denominazione: A.D. MCLXX Naturalis Albus
Varietà:Vitis Riparia70%    Pĕlŏponnesii Vitis Rupestris 30%
Gradazione alcolica : Da 12,5° a 13,5° a seconda della annata.

Note di degustazione             
Colore: Giallo paglierino intenso tendente al colore dell' oro
Profumi: Vegetale fresco e secco (frutta matura e fiori
selvatici.) sentore speziato evidente.
Profumi floreali di lunga persistenza.
Gusto: Note speziate e floreali in buon equilibrio, non manca
il fruttato maturo. Sapidità discreta ma leggermente attenuata
dalle "Barriques". Bouquet aromatico bilanciato e potente per
un vino bianco. Grande complessità ed intensità aromatica.
Caratteristiche del territorio di produzione   
Contesto naturale: Campagna remota distante da centri urbani.
Tipo di terreno: Impasto fertile prevalentemente argilloso
Altitudine: 190 metri S.L.M:
Esposizione: Est-Ovest (massima irradiazione solare)
Densità impianto: Ca 3.000 piante / HA
Coltura viti: Casarsa
Vinificazione e affinamento
Epoca vendemmia: Fine Settembre
Conduzione vendemmia: Manuale
Pigiatura: Torchio a mano medievale soffice / Sgrondatura
Contenitori fermentazione: Tini in Pietra
Temperatura fermentazione: Fresca tipica dell ottobre medievale in ambiente umido raffreddata da fonte d' acqua continua di sorgente.
Durata fermentazione: 8 / 10 Giorni
Durata macerazione su bucce: Sempre 21 Giorni, deve essere l' annata agraria a far sentire la differenza. (Il colore oro dipende da questa tecnica medievale) simile a quella usata nei vini rossi.
Fermentazione Malolattica: Svolta in Botti di rovere.
Contenitori Affinamento: Tini in Pietra e Botti di rovere.
Elevage: Su fecce nobili per 4 - 5 mesi
Cantina di affinamento: Semi interrata con esposizione a Nord
Imbottigliamento: Imbottigliamento con luna calante e calma ventosa 30- 60 giorni max prima della spedizione con imbottigliatrice in ambiente sterile e atmosfera d' azoto.*

Anno domini 1170 Naturale bianco
Nasce da due vitigni bianchi. Origine: Vitis Rupestris et Riparia, delicatamente pigmentati entrambi aromatici della penisola italica. Queste viti autoctone in Friuli Venezia Giulia, sì impiegano per produrre vini molto floreali ed anche per i passiti. Il colore giallo intenso tendente all' oro, deriva dalla loro vinificazione con lungo contatto delle buccie con il mosto, pratica che nel medioevo era uguale a quella dei vini rossi !
La vitis Riparia, (70%) dorata, leggermente tannica e con decisi sentori fruttati con note di pera e mela matura. (A perfetta maturazione profumo di miele.)
La Pĕlŏponnesii Vitis Rupestris, (30%) giallo paglierino tendente al dorato , carica di profumi di frutta estiva e fiore di geranio, (Particolarmente di albicocca matura.)

Alle origini, sono entrambe viti selvatiche, conosciute una già nella antica grecia e una nell' area nord - mediterranea, erano coltivate in Friuli già nel medioevo!

Le vigne sono coltivate nella regione Oltenia, una zona all' estremo sud della Romania, in una remota e tranquilla campagna, terra baciata dal sole questa, con industrie inesistenti ed un contesto rurale appartenente al passato. Esse sono immerse in tenui colline ad una altitudine di ca 180m. Anche la terra quì e nera e molto fertile, le estati asciutte e molto calde. I filari ricevono bene il sole del mattino ma anche del pomeriggio perchè esposti in direzione est - ovest come per il rosso. La cantina dedicata alla vinificazione e affinamento del vino sì trova praticamente in mezzo alle vigne a garanzia di un contesto perfettamete sano.. naturale o... medievale!

Vino speziato ed allo stesso tempo floreale, di struttura complessa, non mancano i frutti maturi, è un vino che per un bianco, ha una carica particolare di profumi. Delicato contrappunto ed immagine 'Tardo-Medievale', (immaginatevi una giovane principessa che contempla questo vino color "oro", in una coppa d'argento.) Da stappare in leggero anticipo (5 - max 10 min.) Scaraffato in decanter, nessun tempo di attesa. Le note floreali e fruttate suggeriscono chiudendo gli occhi, di immaginare di essere in aperta campagna ai primi di luglio, con l' aria pervasa nella via dai tigli e dal profumo di alberi da frutto insieme a fiori di campo.

Musicalmente è una sinfonia di sapori complessa da decifrare, che regalano profumi e sentori speziati ma in armonioso equilibrio per le note fruttate e floreali... che ben sì accostano al suono di flauti ed oboi, e con alcool ed aromi dalle botti in quercia che sono "salteri medievali ed arpe"... come per un armonioso ed antico concerto gastronomico! La temperatura ideale di servizio e di 14°, ben tollera temperature fino a 18.°
Il bicchiere ideale per degustarlo è il Balloon o il Tulipano grande. E da tenere presente che nel medioevo i bicchieri per degustare erano solo raramente in vetro o ceramica, ma calici o coppe metalliche in bronzo, argento e raramente in oro. Il più frequente dei bicchieri comuni è stato di legno.
Essendo un "sapore medievale," o concentrato, richiede un minimo di adattamento, e di studio, ben sì accosta a primi piatti, ed al pesce condito con salse, insalate e verdure (ma anche a formaggi freschi e di media stagionatura, nonchè nel dopocena come vino da meditazione, se possibile di notte, davanti ad un caminetto ma meglio all' aria libera, vicino ad un frutteto o in un giardino pieno di fiori. Meglio ancora se in estate ai primi di luglio!

“ I veri intenditori non bevono vino:
degustano segreti. ”

Salvador Dalí (1904 – 1989)


(* L' azoto è una componente naturale dell' aria presente nella atmosfera che respiriamo, non disturba per nulla il vino e tantomeno il nostro respiro. La tecnologia impiegata lungi dall essere medievale, non è però protesa a modificare per nulla il prodotto, ma solo a permetterne il trasporto immutato, come bevuto sul posto! Unico moderno valore aggiunto da noi apprezzato, per farvi pervenire vino salutare, senza ne solfiti ne altri conservanti aggiunti!)
Trattati medievali di enologia: Vino medievale